Vi manca un regalo? La sinfonia Jupiter, naturalmente!

Rieccoci tra un panettone e un pandoro a parlare, per l'ultima volta nel 2015, dei personaggi che si muovono tra le sale del Musikverein di Vienna, in questi giorni popolate di musicisti intenti a provare il concerto di Capodanno. 

 

Innanzitutto: avete tutti acquistato e regalato il libro per Natale? Se, travolti dall'euforia delle feste, vi siete lasciati sfuggire questa idea, potete ancora provvedere e impacchettare La sinfonia Jupiter per l'Epifania o per il Natale ortodosso o per un compleanno o un anniversario o una qualsiasi altra ricorrenza. O semplicemente perché regalare un libro è sempre un gesto di eleganza e cultura. Molto gradito da chi lo riceve e altrettanto da chi lo ha scritto! Se volete, il link per comprare il libro è questo: et voilà

 

E ora torniamo a raccontare la storia, giusto per accrescere la vostra curiosità e farvi venire voglia di leggere tutto il romanzo. Ecco come, nella prima pagina, viene presentato il brano che i Wiener Philharmoniker stavano provando.

 

La bacchetta del direttore si mosse e la prova continuò dalla battuta 101. Era un’aria che Mozart aveva inserito nella parte finale del primo movimento di una sinfonia composta proprio lì a Vienna. [...] Jupiter è il nome con cui è generalmente conosciuta.

 

Beh, che fosse proprio la Sinfonia Jupiter non ci voleva molto a immaginarlo: il romanzo si intitola proprio così, del resto. E sarebbe stato quanto meno bizzarro, per non dire altro, intitolare un romanzo La sinfonia Jupiter e poi usare come riferimento, che so, la Sonata a Kreutzer di Beethoven. Va bene, a questa ci ha già pensato Tolstoj. O magari sarebbe stata un’idea geniale, non lo saprò mai. 

 

Comunque il brano è questo e rimane come sottofondo per tutto il romanzo, che termina proprio quando inizia il concerto: 

 

Il maestro si diresse a grandi passi verso la pedana del direttore, strinse la mano a Hirscher, salì sul podio, si girò verso il pubblico e si inchinò lentamente.  

 

Hirscher, a cui il maestro stringe la mano, è il primo violino dell’orchestra. Appare qua e là nella storia perché è un riferimento importante per Karl, il protagonista. E il maestro? Non dimentichiamoci di lui. Si chiama Thomas Krenek, è americano e non gli piace la Sinfonia Jupiter. Non la composizione, il nome. Ma questo lo vedremo la prossima volta.

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