La sinfonia Jupiter

Perché parlo della sinfonia Jupiter? Molto semplice. Mentre le vicende che danno vita al romanzo ambientato nel 1967 a Milano procedono e si sviluppano, può essere interessante vedere nel frattempo come sono nate altre storie che hanno trovato forma compiuta dopo una serie di passaggi, modifiche e rielaborazioni.

 

La sinfonia Jupiter è una composizione di Wolfgang Amadeus Mozart. Per i più pignoli è la sua quarantunesima sinfonia. Per i maniaci della precisione porta il n. 551 nel catalogo Köchel di tutte le sue opere. E’ anche, scusate l’immodestia, il titolo del mio terzo romanzo, La sinfonia Jupiter, appunto. Per ulteriori dettagli e per acquisti compulsivi della pregevole opera segnalo la pagina di questo sito dove è possibile trovare tutto quello che serve. Questo è il link alla pagina, che può magari diventare utile anche per iniziare a pensare a qualche regalo di Natale.

 

Vediamo innanzi tutto come è nato il testo. Trovo, in un vecchio quaderno Moleskine, un’annotazione che risale al 29 settembre 2007: “Storia da sviluppare. Un professionista vede nella sala d’aspetto una ragazza che deve incontrare un suo collega. E’ incuriosito dall’espressione triste della ragazza e vuole cercare di aiutarla”.

 

Non era molto, a dire il vero, ma come il professionista di questa storia in embrione ero incuriosito dall’espressione della ragazza. Non riuscivo a immaginare che viso avesse, ma sapevo che era triste. Chi fosse il professionista, dove si svolgesse la storia, perché la ragazza fosse malinconica non lo sapevo. Che cosa sarebbe accaduto in seguito lo ignoravo, è chiaro, ma sapevo che qualcosa si sarebbe mosso. Qualche tempo dopo, infatti, scoprii chi era il professionista.

Scrivi commento

Commenti: 0